Gli arredi diventano delle composizioni astratte, dei microcosmi già incontrati, nei primi anni '90, nella produzione di Cappellini e dai Droog Design (e.g.) raccontati con linguaggi diversi.
Una visione artistica quasi poetica che ben comunica Andrea Branzi, nell'introduzione alla sua mostra 'Epigrammi' del 2010 presentando i suoi oggetti come " una collezione dove il monologo del design è interrotto da piccole figure... e l'insieme degli Epigrammi costituisce infatti un unico Epigramma, che non ha né un inizio né una fine, ma contiene frammenti di un racconto che si interrompe sempre "
Anche questi 'esercizi compositivi', questi 'racconti' si sono visti al Salone di Milano.
Collect di Wis Design per Schoenbuch |
Toshi di Nichetto per Casamania |
Bikini Island di Aisslinger per Moroso |
Chandlo di Doshi Levien per BD |
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