mercoledì 30 gennaio 2013
blogNotes: Le Corbusier
...' preferisco disegnare piuttosto che parlare... è più veloce e lascia meno tempo al mentire ' ...
blogNotes: Jean Prouvé
..' un meuble ne se compose pas sur une planche à dessin; Je considère comme indispensable de l'ébaucher dès qu'il est pensé' ..
...' un mobile non si fa su un tavolo da disegno; io considero indispensabile schizzarlo non appena pensato'...
Jean Prouvé
...' un mobile non si fa su un tavolo da disegno; io considero indispensabile schizzarlo non appena pensato'...
Jean Prouvé
martedì 29 gennaio 2013
Louis Ghost & Me
La Kartell indice un concorso su Facebook che si concluderà il 28 febbraio, per celebrare il 10° anniversario della messa in produzione della sedia trasparente più famosa al mondo, La Louis Ghost di Philippe Starck,'una Louis qualcosa, un fantasma di Louis, non si sà esattamente quale ma tutti lo riconoscono'.
Si tratta di un concorso fotografico che avviene sulla pagina Kartell di Facebook, attraverso una applicazione alla quale si accede solo dopo aver cliccato like ed esserne diventati fan.
Premio: ai primi tre classificati una sedia edizione speciale anniversario firmata da Starck.
Si tratta di un concorso fotografico che avviene sulla pagina Kartell di Facebook, attraverso una applicazione alla quale si accede solo dopo aver cliccato like ed esserne diventati fan.
Premio: ai primi tre classificati una sedia edizione speciale anniversario firmata da Starck.
concorso Louis Ghost & Me |
Sit and More: poltrona con specchio
Modernariato: dh design house
Nel 1967 la ragione sociale della Guzzini venne modificata con l'introduzione di dh design house, ed il marchio diventa così: Harvey Guzzini- DH Guzzini di Raimondo Guzzini e fratelli.
Nello statuto si fa presente che il marchio si distinguerà per ' lampadari moderni in metacrilato, accessori per l'arredamento oggetti, sculture e simili'.
Sotto il motto pubblicitario di ' forme nuove per una luce nuova ', produsse su progetto di Bonetto, Massoni, Ponzio e Giò Ponti. Avventura intensa terminata nel 1974.
stato: nuove prezzo: su richiesta
per info contac us
Nello statuto si fa presente che il marchio si distinguerà per ' lampadari moderni in metacrilato, accessori per l'arredamento oggetti, sculture e simili'.
Sotto il motto pubblicitario di ' forme nuove per una luce nuova ', produsse su progetto di Bonetto, Massoni, Ponzio e Giò Ponti. Avventura intensa terminata nel 1974.
Nitia dh |
Zich dh |
Alicante dh |
Alvise dh anche da soffitto |
per info contac us
Etichette:
1967,
1974,
Alicante,
Alvise,
Bonetto,
gabriella dorligo,
Harvey Guzzini- DH,
lampadari,
Massoni,
metacrilato,
modernariato,
Nitia,
Ponti,
Ponzio,
Raimondo Guzzini,
Recanati,
vintage da collezione,
Zich
lunedì 28 gennaio 2013
Daniel Liebeskind - Accademia del Museo Ebraico
Inaugurata il novembre scorso, a quasi 12 anni dal completamento del Museo, ecco la nuova importante collaborazione di Daniel Liebeskind per il Museo Ebraico, che come lui stesso dice, è fonte di grande orgoglio professionale e personale.
" In Between Spaces" vede l'uso del legno di pino, scelto come riferimento alle casse che trasportano beni preziosi, e all'Arca di Noè, che ha conservato la cosa più preziosa: la vita nella sua molteplice varietà.
" In Between Spaces" vede l'uso del legno di pino, scelto come riferimento alle casse che trasportano beni preziosi, e all'Arca di Noè, che ha conservato la cosa più preziosa: la vita nella sua molteplice varietà.
domenica 27 gennaio 2013
Jewish Museum Berlin
Inaugurato nel 2002 il Museo Ebraico di Berlino, è sicuramente il progetto più famoso di Daniel Liebeskind, architetto americano di origini polacche, nato da sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Un' architettura emozionale, dove l'intenzionalità della forma si traduce in un'esperienza, che avvicina i visitatori, con un percorso lungo e faticoso, alla tragica storia ebraica. L'arrivo alla Torre dell'Olocausto è scuro, senza amore, forse senza speranza, apri una porta imponente, forse non ci vuoi entrare. Il luogo è vuoto, buio, freddo, silenzioso, c'è un filo di luce lontana irraggiungibile, ed il silenzio diventa raccoglimento.
Etichette:
architettura emozionale,
Berlino,
campi nazisti,
Daniel Liebeskind,
Museo Ebraico,
raccoglimento,
silenzio,
sterminio,
Torre dell'Olocausto
sabato 26 gennaio 2013
Golosità: matite di cioccolata
Nel mentre ho infornato il dolce preferito dalla mia amica, vi devo mostrare una golosità da architetti: le matite di cioccolato. Progetto di ... come si dice creta in giapponese?NENDO.
Materiale antico, concreto plasmabile, versatile, è questo il nome dello studio nipponico che dal 2002 sotto la giuda del trentunenne Oki Sato, salta alla ribalta internazionale come studio creativo eclettico e geniale che non tralascia l'aspetto funzionale dei suoi progetti.
Le Matite di cioccolato sono prodotte in collaborazione con la pasticceria Hironobu con la suggestione del vecchio gioco da bambini: quello di fare i trucioli con il temperamatite.
Un'immagine poetica per il food design di Nendo con la possibilità di poter scegliere varie sfumature di marrone a seconda del cioccolato più amaro o amabile.
Trucioli di ottimo design, con il kit completo di temperamatite, tutto lussuoso.
Materiale antico, concreto plasmabile, versatile, è questo il nome dello studio nipponico che dal 2002 sotto la giuda del trentunenne Oki Sato, salta alla ribalta internazionale come studio creativo eclettico e geniale che non tralascia l'aspetto funzionale dei suoi progetti.
Le Matite di cioccolato sono prodotte in collaborazione con la pasticceria Hironobu con la suggestione del vecchio gioco da bambini: quello di fare i trucioli con il temperamatite.
Un'immagine poetica per il food design di Nendo con la possibilità di poter scegliere varie sfumature di marrone a seconda del cioccolato più amaro o amabile.
Trucioli di ottimo design, con il kit completo di temperamatite, tutto lussuoso.
Matite di cioccolato by NENDO |
Etichette:
architetti,
creta,
food design,
golosità,
Hironobu,
lusso,
matite di cioccolato,
Nendo,
Oki Sato,
pasticceria,
temperamatite,
trucioli
venerdì 25 gennaio 2013
Climbing Wall By Nendo
E' arrivato il fine settimana...
Il bouldering è un tipo di arrampicata nato negli anni settanta, sia su massi in natura (spesso quelli erratici che si trovano nelle valli) che su pareti artificiali indoor.
Per il boulder non serve imbrago o corda, l'arrampicata avviene in libertà, con l'ausilio dei crash pad, materassi per le cadute.
Il bouldering è un tipo di arrampicata nato negli anni settanta, sia su massi in natura (spesso quelli erratici che si trovano nelle valli) che su pareti artificiali indoor.
Per il boulder non serve imbrago o corda, l'arrampicata avviene in libertà, con l'ausilio dei crash pad, materassi per le cadute.
Lo studio Nendo nel 2006 progetta un centro fitness a Tokyo (JCD design Award- Gold Award). La parete artificiale è composta da un mix eclettico di cornici barocche, specchi, teste di cervi, vasi da fiorni, viene realizzata in Omotesando, un centro commerciale extra lusso di Tokyo. Che tale bellezza sia da stimolo per arrivare sempre più in alto? Da provare.
Bouldering By Nendo |
Studi Aperti - Piazza della Architettura
Studi Aperti Piazza della architettura STARassociati Trieste |
Evento collaterale della Piazza della Architettura organizzato dall' Ordine APPC Trieste che
propone come tema quello della rigenerazione urbana sostenibile: edifici abbandonati, aree dismesse, vuoti urbani, alla luce della crisi internazionale, e nell'ottica di uno sviluppo equilibrato del territorio, da vedersi come risorse per ridisegnare il futuro delle nostre città.
Prende spunto da Atelier Ouverts, nata a Strasburgo nel '99 apertura-evento organizzata in alcuni weekend, di studi di architettura ed atelier d'artisti, luoghi pieni di fascino e di idee.
Oggi alle 18 l'appuntamento con dei veterani di questo pensiero: STARassociati con il loro suggestivo contenitore, da sempre spazio per l'architettura aperto a tutti.
Presentano con Kacic Liden paesaggisti, Verde Verticale che riprende un progetto realizzato alcuni anni fa, come loro stessi dicono 'compiuto solo in parte'. Una struttura metallica di vaste dimensioni che sostiene una scala in un'area interstiziale urbana. La volontà? Quella di terminarlo così come era stato pensato. Un muro verde verticale, 'capace di mutare colore e profumo, di qualità e di spirito durante le stagioni o quello che di loro ci rimane'.
E per fare questo serve solo un progetto, pochissime risorse (anche private) e maggiore attenzione alla cura del verde pubblico.
Alla stessa ora, l'appuntamento da Metroarea Associati.
Etichette:
Architetti Trieste,
area interstiziale,
Atelier Ouverts,
Kacic Liden,
Piazza della architettura,
rigenerazione,
Starassociati,
Studi Aperti,
trieste,
verde pubblico,
verde verticale
giovedì 24 gennaio 2013
Calendario anni '60: Enzo Mari?
Avevo concluso l'anno con una carrellata sui migliori calendari di modernariato ( quello anni '50 in legno curvato con fori e indicatori in metallo spostabili, fuori produzione, per Danese Milano) od ancora in produzione, prodotti per la maggior parte da Danese Milano. Tutti portano la stessa firma, quella di un genio dello scorrere del tempo: Enzo Mari grande designer e ricercatore visivo.
Ha progettato calendari come oggetti componibili, come strumenti di misurazione del tempo, sottraendoli alla loro inevitabile obsolescenza: calendari perpetui di grande attualità.
Ancora uno: era prodotto da Divisione Sedie Anonima Castelli s.a.s. e la paternità sembra chiara!
Ha progettato calendari come oggetti componibili, come strumenti di misurazione del tempo, sottraendoli alla loro inevitabile obsolescenza: calendari perpetui di grande attualità.
Ancora uno: era prodotto da Divisione Sedie Anonima Castelli s.a.s. e la paternità sembra chiara!
Calendario '60 Anonima Castelli coll. Dorligo |
mercoledì 23 gennaio 2013
Tendenze per la casa da Parigi
invito Maison&Object Antoniolupi |
Come ci suggeriva questo invito a Maison&Object 2013 creato dall'azienda italiana Antoniolupi, sì è concluso ieri il secondo prestigioso appuntamento dell'anno, dove scoprire le nuove tendenze per la casa.
E a proposito di baguette, ecco la deliziosa sacca porta-pane in plastica, intrecciata ai ferri con gancio integrato per essere appesa a parete.
E' Trina Hanging di Pianoprimo, azienda milanese, nuovo riferimento per stile e buon design di oggetti, nato dai fondatori storici di Dovetusai e Caracalla. Fabio Cocchi, Alessandra Mauri, Luigi Rotta, per una collezione di oggetti e complementi d'arredo da loro disegnata, che affianca proposte di design internazionale, con la maestria di sempre.
trina hanging Pianoprimo |
martedì 22 gennaio 2013
Best Domestic Design: Sorry Giotto floor lamp
Insignita nel 2012 con il Best Domestic Design per la Sorry Giotto, prestigioso riconoscimento a cura della rivista Wallpaper, la Catellani&Smith con la stessa lampada è stata presente nella selezione Minimum durante la passata edizione di Maison&Object.
Ispirata al pittore fiorentino che era in grado di disegnare a mano libera un cerchio, Sorry Giotto arricchisce la suggestione proposta nella collezione Eco Logic Light.
Appropriatamente per un tale disegno circolare, questa lampada produce un morbido effetto di chiar di luna, grazie a un centinaio di piccolissime luci LED.
Ispirata al pittore fiorentino che era in grado di disegnare a mano libera un cerchio, Sorry Giotto arricchisce la suggestione proposta nella collezione Eco Logic Light.
Appropriatamente per un tale disegno circolare, questa lampada produce un morbido effetto di chiar di luna, grazie a un centinaio di piccolissime luci LED.
Sorry Giotto 3 Catellani&Smith |
Etichette:
Best Domestic Design,
CatellaniSmith,
chiar di luna,
Eco Logic Light,
Enzo Catellani,
led,
Maison et Object,
Minimum,
Sorry Giotto,
Wallpaper
lunedì 21 gennaio 2013
Odile Decq: designer dell'anno Maison&Object
Maison & Object 2013 decreta Odile Decq designer dell'anno.
Il riconoscimento si affianca ad una importante lista di premi quali il Leone d'Oro alla VI Mostra di Venezia nel 1996, il Premio per Architettura di Londra, alla Legione D'Onore di Parigi nel 2003...
Lei l'anima dark dell'architettura francese del 1955, dal '80 al 98 condivide la sua attività nello studio ODBC con Benoit Cornette sino al tragico incidente automobilistico, nel quale anche lei convolta, Cornette perse la vita.
Le sue sono opere dinamiche, hi tech: nel video realizzato per l'occasione parla del suo studio nel Marais che si occupa di architettura, design ed arte applicata, e di quelle che sono per lei le caratteristiche necessarie per poter affrontare questo difficile lavoro: carattere, determinazione e talento (tutte assieme).
Attualmente è impegnata con il progetto di un museo di antropologia in Cina; ricordiamo che nel 2001 ebbe l'incarico dell'ampliamento del MACRO a Roma.
Il riconoscimento si affianca ad una importante lista di premi quali il Leone d'Oro alla VI Mostra di Venezia nel 1996, il Premio per Architettura di Londra, alla Legione D'Onore di Parigi nel 2003...
Lei l'anima dark dell'architettura francese del 1955, dal '80 al 98 condivide la sua attività nello studio ODBC con Benoit Cornette sino al tragico incidente automobilistico, nel quale anche lei convolta, Cornette perse la vita.
Le sue sono opere dinamiche, hi tech: nel video realizzato per l'occasione parla del suo studio nel Marais che si occupa di architettura, design ed arte applicata, e di quelle che sono per lei le caratteristiche necessarie per poter affrontare questo difficile lavoro: carattere, determinazione e talento (tutte assieme).
Attualmente è impegnata con il progetto di un museo di antropologia in Cina; ricordiamo che nel 2001 ebbe l'incarico dell'ampliamento del MACRO a Roma.
Odile Decq designer 2013 Maison&Object |
Etichette:
Benoit Cornette,
carattere,
dark,
designer dell'anno,
determinazione,
francese,
Legion D'onore Parigi,
Leone D'Oro D'Architettura Venezia,
Odile Decq,
Parigi,
Premio Architettura Londra,
talento
bolgNotes: Elizabeth Leriche
... " L'opulenza delle nostre società e la sovrabbondanza di segni, dà luogo ad una sfocatura di valori e di percezioni, saturando" ...
Elizabeth Leriche
Elizabeth Leriche
sabato 19 gennaio 2013
MINIMUM di Elizabeth Leriche
Elizabeth Leriche per l'allestimento Minimum curato per la scorsa edizione di Maison et Objet 2012, parla di questa società in completa mutazione, nella quale dobbiamo imparare a consumare in maniera differente. Dobbiamo partire da nuove basi ,dice, più umane, più spirituali, tendenti all'essenziale e soprattutto meno uniformi.
Nella sua selezione mozzafiato incontro ispirante con la stilista londinese Maya Selway e la sua collezione Kishu, caratterizzata da linee delicate, in forme non completate, dalla creazione di delicate illusioni ottiche.
Lo spettatore comporrà mentalmente il resto della forma, percorrendo la singola linea incompiuta, quasi fosse una carezza! Un gesto d'amore.
Nella sua selezione mozzafiato incontro ispirante con la stilista londinese Maya Selway e la sua collezione Kishu, caratterizzata da linee delicate, in forme non completate, dalla creazione di delicate illusioni ottiche.
Lo spettatore comporrà mentalmente il resto della forma, percorrendo la singola linea incompiuta, quasi fosse una carezza! Un gesto d'amore.
coll. Kisthu di Maya Selway a Minimum |
Etichette:
carezza,
Elizabeth Leriche,
essenziale,
gioielli,
illusione ottica,
Kishu,
Londra,
Maison et Object 2012,
Maya Selway,
Minimum,
mutazione,
oggetti design,
paris,
spirituale,
stilista,
thedesignprojectlab
Maison & Object 2013 Paris
Dal 18 al 22 gennaio, a Parigi l'appuntamento con Maison & Object, tema: VIVANT.
L'arte di vivere aspira ad una vita migliore, con il grido di battaglia: la vita fino in fondo! Il mondo della casa, un organismo vero, fa parte di questo effetto rivitalizzante.
Una organizzazione ricca ed impeccabile quella francese, con sempre interessante presenza di design al femminile.
Elizabeth Leriche con il suo atelier di tendenza Wondernature, a celebrare l'artigianato più bello.
Leriche nella passata edizione aveva allestito MINIMO, spazio in cui la modernità contempla la bellezza nella sua sobrietà più elementare.
L'arte di vivere aspira ad una vita migliore, con il grido di battaglia: la vita fino in fondo! Il mondo della casa, un organismo vero, fa parte di questo effetto rivitalizzante.
Una organizzazione ricca ed impeccabile quella francese, con sempre interessante presenza di design al femminile.
Elizabeth Leriche con il suo atelier di tendenza Wondernature, a celebrare l'artigianato più bello.
Maison&Object 2013 VIVANT! |
Leriche nella passata edizione aveva allestito MINIMO, spazio in cui la modernità contempla la bellezza nella sua sobrietà più elementare.
venerdì 18 gennaio 2013
"La scultura da viaggio" di Munari
Tra gli anni 50 e 60 un imprenditore innovativo quale Bruno Danese, collabora intensamente con Munari dando vita ad una notevole quantità di oggetti che stanno a metà strada tra la produzione industriale e l'opera d'arte.
Un esempio della ricerca di Munari sull'arte moltiplicata è " la scultura da viaggio". Si nega l'unicità dell'opera d'arte, ripetendo serialmente il 'gesto creativo'.
" La scultura da viaggio" prodotta in cartone in 1000 esemplari e venduta a 1000 lire italiane, nell'intenzione era un'opera trasportabile e fruibile anche in quegli spazi anonimi che talvolta dobbiamo frequentare, per " avere con sè, o per portare in una camera anonima d'albergo, un elemento della propria cultura" come diceva lui stesso.
Ne esistono varie serie: una di 10 pezzi realizzata in legno di pero, altre in metallo , altre in plastica; una serie di 100 pezzi in cartone colorato verde e rosso Munari le aveva spedite per via aerea agli amici, ed altre. Le prime sculture pieghevoli poi sculture da viaggio erano nate dalla voglia dell'artista di creare dei biglietti augurali per Natale, semplicemente!
Un esempio della ricerca di Munari sull'arte moltiplicata è " la scultura da viaggio". Si nega l'unicità dell'opera d'arte, ripetendo serialmente il 'gesto creativo'.
" La scultura da viaggio" prodotta in cartone in 1000 esemplari e venduta a 1000 lire italiane, nell'intenzione era un'opera trasportabile e fruibile anche in quegli spazi anonimi che talvolta dobbiamo frequentare, per " avere con sè, o per portare in una camera anonima d'albergo, un elemento della propria cultura" come diceva lui stesso.
Ne esistono varie serie: una di 10 pezzi realizzata in legno di pero, altre in metallo , altre in plastica; una serie di 100 pezzi in cartone colorato verde e rosso Munari le aveva spedite per via aerea agli amici, ed altre. Le prime sculture pieghevoli poi sculture da viaggio erano nate dalla voglia dell'artista di creare dei biglietti augurali per Natale, semplicemente!
blogNotes: Bruno Munari
"Il più grande ostacolo alla comprensione di un'opera d'arte è quello di voler capire" ...
Bruno Munari
Bruno Munari
Bruno Munari Le Macchine inutili |
arte applicata: Gaetano Pesce per Le Coquelicot
Anni '60 l'arte deve essere per tutti.
Bruno Munari diceva: 'non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare'.
Le Coquelicot diretta dagli inizi da Beppe Vida, editò quadri e lampade di carta su progetto di Gaetano Pesce e Xavier David: una eredità per i grandi numeri. Grandi tirature ed edizioni di opere che costavano complete di imballo 1.000 lire italiane.
Gaetano Pesce non ha bisogno di presentazioni, e Xavier francese fu 'figlio' di Julio Le Parc maestro di arte programmata e cinetica di origini argentine.
Quando arte e design camminavano assieme...
Bruno Munari diceva: 'non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare'.
Le Coquelicot diretta dagli inizi da Beppe Vida, editò quadri e lampade di carta su progetto di Gaetano Pesce e Xavier David: una eredità per i grandi numeri. Grandi tirature ed edizioni di opere che costavano complete di imballo 1.000 lire italiane.
Gaetano Pesce non ha bisogno di presentazioni, e Xavier francese fu 'figlio' di Julio Le Parc maestro di arte programmata e cinetica di origini argentine.
Quando arte e design camminavano assieme...
Quadro di carta Gaetano Pesce per le Coquelicot |
Quadro di carta di Xavier David per Le Coquelicot |
sculture luminose tridimensionali da montare Gaetano Pesce per Le Coquelicot |
Confezione per lampada in carta di Gaetano Pesce coll. privata Gabriella Dorligo per info contac us |
giovedì 17 gennaio 2013
blogNotes: Bruno Munari
" Qual'è il punto di contatto tra arte e design?
e Munari ridendo rispose: E se non ci fosse?!"...
Bruno Munari
e Munari ridendo rispose: E se non ci fosse?!"...
Bruno Munari
mercoledì 16 gennaio 2013
Carlo Hauner: dal design al vino
Uno scheletro perfetto: quello di una poltrona con pouff.
Datata 1957 ci fa scoprire un non convenzionale progettista: Carlo Hauner.
Riporta alla memoria una storia che passa dalla Brianza, al Brasile per arrivare a Salina nelle Eolie.
Carlo Hauner nato a Brescia nel 1927, terminati gli studi di disegno tecnico alla Accademia milanese di Brera, emigrò nel 1948 in Brasile, dove nel '51 con il Conte Leone Grasselli acquistò la società di Lina e Pietro Maria Bardi.
Nel 1954 Carlo Hauner tornò in Italia dove nel '61 fondò una azienda produttrice di arredi e tessili di rivestimento; la FORMA di Brescia che produsse tra l'altro gli arredi disegnati da Sergio Rodrigues per l'Ambasciata Barasiliana in Italia e per il Vaticano.
L'attività continuò sino al 1964 producendo arredi da giardino per aziende tedesche e con la produzione tessile per la Finlandese Marimekko.
In seguito Carlo Hauner si dedicò alla produzione di vino Malvasia a Salina nelle Isole Eolie dove morì nel 1996. Ora l'importante azienda agricola continua con il figlio Carlo Hauner jr.
rif. bibliograf.: Domus 331 giugno 1957
Datata 1957 ci fa scoprire un non convenzionale progettista: Carlo Hauner.
Riporta alla memoria una storia che passa dalla Brianza, al Brasile per arrivare a Salina nelle Eolie.
Carlo Hauner nato a Brescia nel 1927, terminati gli studi di disegno tecnico alla Accademia milanese di Brera, emigrò nel 1948 in Brasile, dove nel '51 con il Conte Leone Grasselli acquistò la società di Lina e Pietro Maria Bardi.
Nel 1954 Carlo Hauner tornò in Italia dove nel '61 fondò una azienda produttrice di arredi e tessili di rivestimento; la FORMA di Brescia che produsse tra l'altro gli arredi disegnati da Sergio Rodrigues per l'Ambasciata Barasiliana in Italia e per il Vaticano.
L'attività continuò sino al 1964 producendo arredi da giardino per aziende tedesche e con la produzione tessile per la Finlandese Marimekko.
In seguito Carlo Hauner si dedicò alla produzione di vino Malvasia a Salina nelle Isole Eolie dove morì nel 1996. Ora l'importante azienda agricola continua con il figlio Carlo Hauner jr.
Hauner-Eisler 1957 Forma di Brescia coll.Dorligo |
Hauner - Eisler '57 poltrona con pouff coll. Dorligo |
Hauner-Eisler '57 Forma Brescia coll. Dorligo |
Etichette:
azienda agricola,
Brasile,
Brera,
Brescia,
Carlo Hauner,
Carlo Hauner jr,
design,
Forma Brescia,
Lina Bo Bardi,
longue chair,
Malvasia di Salina,
Marimekko,
modernariato,
Pietro Maria Bardi,
scheletro
sit and more: Shiro Kuramata
Shiro Kuramata: materialità ed immaterialità in questa opera si legano ad un filo metallico che avvolge una sedia ridisegnandone il profilo, e diventando un oggetto nuovo, altro.
Così il vecchio che ne era avvolto, viene liberato dalla nuova struttura per mezzo del fuoco: memoria, presenza e assenza, trasparenza e leggerezza sono la potente poetica di questa sedia nata dal progetto del grande maestro giapponese.
Così il vecchio che ne era avvolto, viene liberato dalla nuova struttura per mezzo del fuoco: memoria, presenza e assenza, trasparenza e leggerezza sono la potente poetica di questa sedia nata dal progetto del grande maestro giapponese.
Shiro Kuramata |
Etichette:
assenza,
avvolgere,
fuoco,
gabriella dorligo,
immateriale,
leggerezza,
liberare,
maestro giapponese,
materiale,
memoria,
presenza,
sedia,
shiro kuramata,
thedesignprojectlab,
trasparenza
sabato 12 gennaio 2013
Shiro Kuramata: hand drawers
Fin dalle sue prime opere, i cassetti sono stati una continua fonte di ispirazione per Shiro Kuramata. Attratto dall'assenza immateriale delle cose, i cassetti per Kuramata erano la sua grande passione. Cassetti contenitori di segreti e memorie, reconditi nascondigli di sorprese private, dove trovare cose o forse dove ritrovare se stessi.
In questo lavoro, un pezzo tradizionale d'arredamento perde la sua forma convenzionale, e assumendo forma creativa sottolinea il grande valore simbolico dei cassetti.
Diviene Copacabana un bagaglio a mano, una borsa, realizzata per una mostra tenutasi a Tokyo, Milano e Parigi, " Inspiration Lighting Design Exhibition" nel 1988.
Nel 2004 Copacabana viene rieditata in tiratura limitata da Valextra per la mostra presentata dalla Galleria Carla Sozzani tenutasi dal 14 aprile al 2 maggio del 2004: Shiro Kuramata
In questo lavoro, un pezzo tradizionale d'arredamento perde la sua forma convenzionale, e assumendo forma creativa sottolinea il grande valore simbolico dei cassetti.
Diviene Copacabana un bagaglio a mano, una borsa, realizzata per una mostra tenutasi a Tokyo, Milano e Parigi, " Inspiration Lighting Design Exhibition" nel 1988.
Nel 2004 Copacabana viene rieditata in tiratura limitata da Valextra per la mostra presentata dalla Galleria Carla Sozzani tenutasi dal 14 aprile al 2 maggio del 2004: Shiro Kuramata
giovedì 3 gennaio 2013
blogNotes: Shiro Kuramata
"Il mio desiderio più forte è quello di essere privo di gravità,
libero dalle schiavità. Io voglio galleggiare."
Shiro Kuramata
libero dalle schiavità. Io voglio galleggiare."
Shiro Kuramata
Shiro Kuramata |
'Nevica sempre quando ti scrivo' E.Sottsass
'It alwais snows when you write' : è questa frase di Ettore Sottsass jr. a fare da introduzione alla mostra retrospettiva del maestro designer giapponese Shiro Kuramata, tenutasi nel 2003 a Milano in concomitanza con il Salone del Mobile. In bilico tra arte e design, tra l'influenza progettuale orientale ed occidentale.
Le opere di Kuramata sono impregnate della antica storia di arti e mestieri dell'antico Giappone che nel 20° secolo divenne ispiratore modernista per la semplicità, l' essenzialità e la purezza formale propria della cultura giapponese: verso il funzionalismo di "forms follows functions".
Il suo un approccio al progetto quasi come ricerca spirituale, sfidando la gravità, sperimentando materiali trasparenti quali il vetro, l'acrilico, le reti di acciaio, e la luce che incorporano. Un dialogo tra leggerezza e gravità, materiale ed immateriale, poesia raffinata per un ambiente tranquillo e contemplativo. Un grande maestro (Tokio 1934 - 1991)
Le opere di Kuramata sono impregnate della antica storia di arti e mestieri dell'antico Giappone che nel 20° secolo divenne ispiratore modernista per la semplicità, l' essenzialità e la purezza formale propria della cultura giapponese: verso il funzionalismo di "forms follows functions".
Il suo un approccio al progetto quasi come ricerca spirituale, sfidando la gravità, sperimentando materiali trasparenti quali il vetro, l'acrilico, le reti di acciaio, e la luce che incorporano. Un dialogo tra leggerezza e gravità, materiale ed immateriale, poesia raffinata per un ambiente tranquillo e contemplativo. Un grande maestro (Tokio 1934 - 1991)
Laputa 1991- ( l.4200xh1440xp688 mm) |
Etichette:
acrilico,
arte,
design,
giappone,
giulio cappellini,
gravità,
immateriale,
leggerezza,
materiale,
neve,
poesia,
shiro kuramata,
Sottsass Ettore,
vetro
mercoledì 2 gennaio 2013
Altagamma Italian Contemporary Excellence
"In occasione dei 20 anni dalla nascita, la Fondazione Altagamma propone una rappresentazione collettiva dei segni e dei simboli che caratterizzano l'alto di gamma italiano, all'interno di un format di alto valore culturale": Altagamma Italian Contemporary Excellence,
inaugurata alla Triennale di Milano il 13 dicembre 2012, resterà aperta sino al 27 gennaio 2013. Cristina Morozzi direttrice artistica della Fondazione, ha curato questa mostra selezionando 10 giovani fotografi italiani di reportage: dieci talenti che attraverso la creatività dell'artista, hanno accettato la sfida di fotografare le Imprese di Altagamma per esaltare " il bello, il buono e il ben fatto", creando un mosaico unico delle imprese italiane dell'eccellenza.
Qui alcuni scatti di Lorenzo Cicconi Massi per Living Divani.
inaugurata alla Triennale di Milano il 13 dicembre 2012, resterà aperta sino al 27 gennaio 2013. Cristina Morozzi direttrice artistica della Fondazione, ha curato questa mostra selezionando 10 giovani fotografi italiani di reportage: dieci talenti che attraverso la creatività dell'artista, hanno accettato la sfida di fotografare le Imprese di Altagamma per esaltare " il bello, il buono e il ben fatto", creando un mosaico unico delle imprese italiane dell'eccellenza.
Qui alcuni scatti di Lorenzo Cicconi Massi per Living Divani.
Iscriviti a:
Post (Atom)