venerdì 25 aprile 2014

La Risiera di San Sabba celebra il 25 aprile

69 anni dal giorno della liberazione dal nazifascismo.
25 aprile: omaggio ad un momento storico, testimoniato dai valori  trasmessi da coloro che vissero la Resistenza, principi fondanti della nostra Repubblica.
A Trieste, la celebrazione si è svolta come sempre, nella Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in Italia. 
Il civico museo della Risiera di San Sabba fu costruito nel 1898 per la pilatura del riso, e dall'ottobre del 1943 utilizzato dagli occupanti nazisti come campo di detenzione ed eliminazione, di ostaggi, partigiani e detenuti politici italiani, sloveni e croati, ed ebrei. 
Nel 1944 entrò in funzione anche un forno crematorio.
Dichiarato monumento nazionale con Decreto del Presidente della Repubblica il 15 aprile del 1965, fu ristrutturato dall'architetto Romano Boico, vincitore del concorso indetto per il restauro dal Comune di Trieste.





Il progetto poi realizzato fu inaugurato nel 1975. 
Significative le parole scelte dall'architetto per motivare le sue scelte progettuali, che così descrive la sua opera : " La Risiera semi distrutta dai nazisti in fuga era squallida come l'intorno periferico. Pensai allora che questo squallore totale potesse assurgere a simbolo e monumentalizzarsi. Mi sono proposto di togliere e restituire, più che di aggiungere. Eliminati gli edifici in rovina ho perimetrato il contesto con mura cementizie alte undici metri, articolate in modo da configurare un ingresso inquietante nello stesso luogo dell'ingresso esistente. Il cortile cintato si identifica nell'intenzione, quale una basilica laica a cielo libero. L'edificio dei prigionieri è completamente svuotato e le strutture lignee portanti scarnite di quel tanto che è parso necessario. Inalterate le diciassette celle e quelle della morte. Nell'edificio centrale, al livello del cortile, il Museo della Resistenza. stringato ma vivo. Sopra il Museo, i vani per l'Associazione deportati. Nel cortile un terribile percorso in acciaio, leggermente incassato: l'impronta del forno del canale del fumo e della base del camino".


tratto da "Architetture Resistenti" ed. Beccogiallo

Un capolavoro.

domenica 20 aprile 2014

Sadabike: la bici pieghevole senza raggi made in Italy

Nata dagli studi e dalle ricerche di Gianluca Sada, ingenere italiano di Battipaglia, laureato in Ingegneria dell'Autoveicolo di Torino, con una tesi su una bicicletta futurista, portata all'essenziale: senza raggi, telaio pulito e pieghevole con un solo movimento, minimo ingombro di chiusura, e packaging contenitore come uno zaino portatile, queste le innovazioni del progetto.
Elegantly simple, simply innovative. Ecco lo slogan di Sadabike.
Biciclette pieghevoli con telai e ruote di ridotte dimensioni facilmente trasportabili già ne esistono, ma l'idea del progettista era quella di non penalizzare la stabilità del mezzo: quindi telaio standard e cerchi da 26'', una vera sfida.
La bicicletta, pensata soprattutto per coloro che devono alternare tragitti su strada all'utilizzo di mezzi pubblici urbani, ha fruttato all'ingegnere campano, ilprimo premio nel 2010 nell'ambito dell'iniziativa Idea-TO, per la migliore tesi di laurea a carattere innovativo.
Ma ben oltre al riconoscimento accademico (109/110), un progetto che tende a continuare un dibattito sulla nuova mobilità,  in uno stile di vita sostenibile ed ecocompatibile.