domenica 14 aprile 2013

Arredi come composizioni astratte : Microcosmi

Il piacere di mixare? La voglia di rendere più casuale, disordinato e umano quel design algido, destinato ad esseri perfetti?
Gli arredi diventano delle composizioni astratte, dei microcosmi già incontrati, nei primi anni '90, nella produzione di Cappellini e dai Droog Design (e.g.) raccontati con linguaggi diversi.
Una visione artistica quasi poetica che ben comunica Andrea Branzi, nell'introduzione alla sua mostra 'Epigrammi' del 2010 presentando i suoi oggetti come " una collezione dove il monologo del design è interrotto da piccole figure... e l'insieme degli Epigrammi costituisce infatti un unico Epigramma, che non ha né un inizio né una fine, ma contiene frammenti di un racconto che si interrompe sempre "
Anche questi 'esercizi compositivi', questi 'racconti' si sono visti al Salone di Milano.


Collect di Wis Design per Schoenbuch
Toshi di Nichetto per Casamania
Bikini Island di Aisslinger per Moroso
Chandlo di Doshi Levien per BD



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