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giovedì 8 novembre 2012

Modernariato anni '80: Pallucco mattatoio 1989

Pallucco '89
 Pallucco Mattatoio settembre 1989

Evento anticipatore dei Fuori Salone (del mobile di Milano), ora talvolta ridotti a banali happy hours ,una rottura con tutti gli schemi esistenti nel panorama del mobile, 
a mezz'ora di macchina dalla vecchia Fiera (dal 'salone sfilate' dove esponeva, tanto per togliersi dalla mischia!) per arrivarci se tutto andava bene... Chi mi ama mi segua?


 al Mattatoio Milano '89 
Paolo Pallucco un linguaggio preciso dalla produzione alla comunicazione, un artista che ha fatto vendere  prodotti e progetti saturi di visioni poetiche. Questi prodotti sono ora pezzi ambiti di modernariato, modernariato anni '80.


scenografie Peter Pabst
music Peter Smith
photographer Carlo Lavatori
Graphic Design Pippo Rondolotti
Project Soncini&Ginepro

lunedì 10 settembre 2012

Paolo Pallucco sceglie Lindbergh

Quella di Pallucco è la storia dell'azienda 
 di Paolo Pallucco, architetto designer artista,
capace di lasciare un segno preciso del suo passaggio.
Siamo nei primi anni Ottanta, fin da subito si afferma nel panorama
internazionale per l’approccio anticonformista al
mondo del design. Progettista di chiara fama 
assieme a Mirelle Rivier, ama confrontarsi con designers atipici, 
creando prodotti irripetibili. Nasce con lui
il Padiglione Sfilate alla Fiera di Milano (quella che non c'è più)
un paradiso o un inferno chissà, dove potevamo immergerci
nel suo mondo, un po' appartati dalle banalità di tanta produzione.
Indimenticabile, audace e geniale negli allestimenti del mattatoio abbandonato
in occasione dei Saloni del Mobile di Milano (1987, 1988, 1989), 
dove veniva offerta solo birra e tequila da giovani in maniche di camicia 
super tatuati, e i suoi pezzi erano adagiati su una distesa di fiori;

lampada Fortuny foto Lindbergh

per curare l’immagine dei primi cataloghi,
e  Rei Kawakubo, la fondatrice del
marchio Comme des Garçons, disegna per
l’azienda una serie di tavoli e sedute.
Le prime collezione sono ricche di suggestioni
e rimandi culturali: accanto alla produzione di
oggetti concettuali dal forte contenuto estetico,
si affianca la riedizione di alcuni pezzi storici
firmati dai grandi maestri del razionalismo
italiano degli anni venti e trenta. È tuttora icona
inconfondibile dell’azienda la lampada Fortuny:
progettata nei primi del Novecento dall’eclettico
e visionario Mariano Fortuny, è oggi tra i
primi posti nell’antologia dei classici del design
pubblicata da Phaidon.