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sabato 14 febbraio 2015
Wearable chairs- Minneapolis 1971
Prendendo spunto dal discorso di Ettore Sottsass jr. trattato in " C'est pas facile la vie" del 1987:
"...un uomo senza sedia è un uomo che non ha niente, è veramente un avanzo della società quando è stanco (dato che gli avanzi della società sono compagni della stanchezza) deve sedersi sul marciapiede o su un sasso o su un muretto, tutte cose che - si sa - sono molto sconvenienti...
Per questo Gianni (Pettena) ha disegnato un tipo di sedia che uno se la lega sul sedere tramite cinghie adatte: così tutti possono girare per le strade facendo vedere che la sedia ce l'hanno...."
Gianni Pettena, uno dei protagonisti più interessanti del periodo dell' Architettura Radicale', nata a Firenze con Archizoom, Lapo Binazzi, Remo Buti, Andrea Branzi, Superstudio, UFO,ma anche con Sottsass, Mendini, La Pietra, Gaetano Pesce e Franco Raggi, mentre nel 1968 Christo impacchetta la Kundstalle di Berna, in italia nasce l'arte povera e Pettena conduce i suoi esperimenti di performance urbane e paesistiche, tra architettura radicale e arte Land.
Weareable chairs: Vestirsi di sedie
Nel 1971 mentre si trovava in America, invitato come artist-in-residence al Minneapolis College of Art and Design, realizza questa performance, replicata nel 2011 a Milano al NABA.
Performance: 10 elementi in legno cm.125x40x5. Durata: 6 ore circa.
Mostra: 8 elementi in legno cm.125x40x5, 2 in legno e resina cm..98x43x41 e cm 133x43x8 Durata: 12 giorni.
Documentazione performance e mostra: foto b/n e colore, fotocopie originali, manifesto
La performance fu condotta da dieci allievi di Pettena al Minneapolis College of Art and Design. Indossate le sedie, i ragazzi percorrono la città, a piedi, in autobus, la propria sedia come la propria ombra, sostano, rientrano. Le sedie furono poi esposte insieme a altra documentazione, come reperto, al Minneapolis Institute of Arts in una mostra in cui otto erano affisse alla parete e due erano state ibernate nella resina, imprigionate nelle due posizioni tipo, d'uso e di riposo.
Un giorno cioè, un gruppo di persone, in fila indiana, si rendono autosufficienti: danno vita a degli oggetti disarticolati senza forma e senza senso, cedendo ad essi comunque qualcosa. Il tutto viene poi raccontato, a futura memoria, a chi non era lì quel giorno e si deve affidare, quindi, alla buona fede di chi la racconta.
Le sedie erano soltanto strumenti adatti a una possibile integrazione, disarticolati se non indossati, segnale della necessità di una presenza corporea per avere un senso. Dal comportamento derivava dunque anche la strumentazione di viaggio verso regioni non conosciute, che diventavano così percorribili.
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sabato 9 marzo 2013
il PIEDE di Pesce: archeologia e modernità
Alla collezione UP progettata nel 1969 da Gaetano Pesce, composta da sette pezzi, di preciso riferimento antropomorfico e anatomico, appartiene anche il 'PIEDE'.
Così che l'idea dell'accoglienza (come quella di un grembo materno) e del comfort, si sovrapponeva a quella figurata della donna con palla al piede.
Gaetano Pesce partiva dal presupposto che avendo un'idea, bisognasse indagare il linguaggio ed il sistema appropriato per comunicarla. Convincendo un'industria a produrre serialmente l'idea in molte copie, si sarebbe inciso in modo forte sulle abitudini e sui costumi.
C&B era l'azienda giusta, anche per la tecnologia spinta applicata a queste creazioni, con l'uso dei poliuretani espansi della Bayer ad iniezione.
Il Piede UP7 è quasi una scultura che coniuga modernità e passato, un frammento archeologico nella modernità, espressione di incontro tra arte e design.
Così che l'idea dell'accoglienza (come quella di un grembo materno) e del comfort, si sovrapponeva a quella figurata della donna con palla al piede.
Gaetano Pesce partiva dal presupposto che avendo un'idea, bisognasse indagare il linguaggio ed il sistema appropriato per comunicarla. Convincendo un'industria a produrre serialmente l'idea in molte copie, si sarebbe inciso in modo forte sulle abitudini e sui costumi.
C&B era l'azienda giusta, anche per la tecnologia spinta applicata a queste creazioni, con l'uso dei poliuretani espansi della Bayer ad iniezione.
Il Piede UP7 è quasi una scultura che coniuga modernità e passato, un frammento archeologico nella modernità, espressione di incontro tra arte e design.
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UP7 Piede di Gaetano Pesce 1969 |
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venerdì 8 marzo 2013
Libertà alle donne! UP di Gaetano Pesce
UP: serie di sedute progettate da Gaetano Pesce, nel 1969 ,realizzate in schiuma di poliuretano espanso autogonfiabili, in una serie di immagini dell'epoca della C&B produttrice, che ne mostra il processo di autogonfiatura in circa 60 minuti.
E la campagna pubblicitaria anni '70. Donne, donne, donne!
E la campagna pubblicitaria anni '70. Donne, donne, donne!
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UP5 di Gaetano Pesce processo di autogonfiatura |
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Campagna UP Gaetano Pesce C&B 1970 |
UP5 la poltrona femmina di Gaetano Pesce
Architetto, designer, performer, scultore, Gaetano Pesce esponente della scuola Radicale, considerato l'Anti-Designer, ha progettato nel 1969, per la C&B diventata in seguito BT&B Italia, la collezione UP composta da sette varietà di sedute. Gaetano Pesce per esprimere il suo concetto politico, descrive il progetto come 'serie di mobili in trasformazione'. Letteralmente e metaforicamente!
Composte di poliuretano espanso, ne estrasse il 90% d'aria di cui è composto, le impacchettò in scatole piatte di cartone. All'apertura, eliminata la compressione, le sedute si materializzavano davanti ai vostri occhi in circa un'ora.
La UP5 è la più famosa della serie: simile ad una figura femminile legata ad una palla-pouf, concepita come metafora delle " donne con la palla al piede".
Rientrate in produzione da B&B Italia con UP2000.
Composte di poliuretano espanso, ne estrasse il 90% d'aria di cui è composto, le impacchettò in scatole piatte di cartone. All'apertura, eliminata la compressione, le sedute si materializzavano davanti ai vostri occhi in circa un'ora.
La UP5 è la più famosa della serie: simile ad una figura femminile legata ad una palla-pouf, concepita come metafora delle " donne con la palla al piede".
Rientrate in produzione da B&B Italia con UP2000.
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Sean Connery (007) su UP5 di Gaetano Pesce |
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venerdì 18 gennaio 2013
arte applicata: Gaetano Pesce per Le Coquelicot
Anni '60 l'arte deve essere per tutti.
Bruno Munari diceva: 'non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare'.
Le Coquelicot diretta dagli inizi da Beppe Vida, editò quadri e lampade di carta su progetto di Gaetano Pesce e Xavier David: una eredità per i grandi numeri. Grandi tirature ed edizioni di opere che costavano complete di imballo 1.000 lire italiane.
Gaetano Pesce non ha bisogno di presentazioni, e Xavier francese fu 'figlio' di Julio Le Parc maestro di arte programmata e cinetica di origini argentine.
Quando arte e design camminavano assieme...
Bruno Munari diceva: 'non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare'.
Le Coquelicot diretta dagli inizi da Beppe Vida, editò quadri e lampade di carta su progetto di Gaetano Pesce e Xavier David: una eredità per i grandi numeri. Grandi tirature ed edizioni di opere che costavano complete di imballo 1.000 lire italiane.
Gaetano Pesce non ha bisogno di presentazioni, e Xavier francese fu 'figlio' di Julio Le Parc maestro di arte programmata e cinetica di origini argentine.
Quando arte e design camminavano assieme...
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Quadro di carta Gaetano Pesce per le Coquelicot |
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Quadro di carta di Xavier David per Le Coquelicot |
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sculture luminose tridimensionali da montare Gaetano Pesce per Le Coquelicot |
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Confezione per lampada in carta di Gaetano Pesce coll. privata Gabriella Dorligo per info contac us |
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