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martedì 31 dicembre 2013

Champagne Cooler Karim Rashid

Continuiamo la panoramica su design e bollicine.
L'autore di questa creazione è Karim Rashid, uno dei più prolifici designer della sua generazione. Oltre 3000 oggetti di design in produzione, più di 300 premi e lavori in più di 40 paesi, attestano la leggenda di questo designer.
Gli arwards vinti per il design includono beni di lusso per Christofle, Veuve Clicquot, e Alessi, prodotti democratici per Umbra, Bobble e 3M; arredi per Bonaldo, illuminazione per Artemide e Fabbian, prodotti high tech per Asus e Samsung, per le superfici disegnate per Abet Laminati, per packagin e immagini aziendali.  
Nel 2006 ha disegnato Globalight un porta champagne refrigerato per rendere ancora più preziosa la bottiglia dell'iconico Veuve Clicquot. 
Fu prodotto in tiratura limitata di soli 500 pezzi per tutto il mondo, prometteva 4 ore di regrigerazione, una luce led d'atmosfera che sarebbe durata lo stesso tempo. 








Karim flirta con arte, fashion e musica, come dice nel suo Karimanifesto: 
" se la natura umana è vivere nel passato, cambiare il mondo è cambiare la natura umana".




Guardiamo al futuro.

venerdì 14 giugno 2013

HOME disegno Campo&Graffi

La domanda è: di chi è questa sedia?
... e questa è la storia.


Claudia Panicali e Alberto Sordi
alla mostra di Pollock

Una giovane donna figlia dell'ingegner Carlo Panicali di Montalto, arriva a Torino nel 1954 sposa diciottenne di Silvio Rava, e li nascono due figli maschi. Frequenta la Torino 'bene' ma è affascinata dal mondo dell'arte, conosce Spazzapan e Moreni.
Vendere opere d'arte sarà per lei la via verso la libertà: si separa e lascia Torino nel 1956.
Inizia a lavorare a Roma in un centro di sperimentazione di design chiamato HOME, collaborando con architetti e designers (Albini, Gardella, Sarfatti) a Milano e (Campo e Graffi) a Roma, stringendo con loro rapporti di sincera amicizia. 
Dopo questa parentesi di design, la vita della Panicali diviene ed è ancora oggi dedicata all'arte: più di quattro significative gallerie d'arte (Roma , Londra, New York) una mercante anomala, non influenzabile da nomi e prezzi, uno sguardo capace di osservare l'arte con gli occhi di un'artista. Sposerà nel 1972 l'artista Carlo Battaglia recentemente scomparso. 




I Progettisti? Franco Campo e Carlo Graffi architetti compagni di università, allievi di Carlo Mollino, con il quale collaborano a vari progetti (anche per l'ENI di Mattei), che fondano nel 1956 la Home a Torino, una fabbrica per la produzione di mobili in scala industriale.  
Nei prestigiosi negozi aperti a Roma, Torino e Genova, vendono arredi dal design rigoroso principalmente realizzati in teak e metallo nero. 
La produzione ha un notevole successo e viene recensita su molte importanti riviste del settore dell'epoca. 
Home, la storia di un incontro fertile di architettura arte design e produzione.
La sedia: in teak verniciato opaco e gambe in metallo nero, prodotta nel 1959, dim. 71x39x47, 
Bibliografia: La rivista dell'arredamento n° 71 novembre 1960 pag. 22


sabato 27 aprile 2013

Arte e montagna al Trento Film Festival

Evento in collaborazione con il Festival d'alta quota "Mistero dei monti" di Madonna di Campiglio, il 30 aprile ore 21 presso l'Auditorium Santa Chiara, per il Trento Film Festival, sarà presente Philippe Daverio con:  La Montagna e le arti. Sulla via delle Alpi da Segantini a Giacometti. Vera star della comunicazione dell'arte, Philippe Daverio milanese d'adozione, conduttore della trasmissione RAI Passepartout, proporrà una escursione di montagna, sulle tracce dei Giovanni Segantini e Alberto Giacometti. Con lo sfondo delle Alpi, due storie e il loro percorso pittorico ed esistenziale che si allontana e ritorna alla montagna in un rapporto personale ed eccentrico che contraddistingue la vita dei due grandi artisti, e molto altro.
La 61a edizione del Trento Film Festival, dove la magia del cinema e l'anima della montagna si incontrano, è stata inaugurata il 25 aprile e terminerà il 5 maggio, sdoppiandosi nella sede di Bolzano dal 1 al 8 maggio.





sabato 9 marzo 2013

il PIEDE di Pesce: archeologia e modernità

Alla collezione UP progettata nel 1969 da Gaetano Pesce, composta da sette pezzi, di preciso riferimento antropomorfico e anatomico, appartiene anche il 'PIEDE'.
Così che l'idea dell'accoglienza (come quella di un grembo materno) e del comfort, si sovrapponeva a quella figurata della donna con palla al piede.
Gaetano Pesce partiva dal presupposto che avendo un'idea, bisognasse indagare il linguaggio ed il sistema appropriato per comunicarla. Convincendo un'industria a produrre serialmente l'idea in molte copie, si sarebbe inciso in modo forte sulle abitudini e sui costumi.
C&B era l'azienda giusta, anche per la tecnologia spinta applicata a queste creazioni, con l'uso dei poliuretani espansi della Bayer ad iniezione.
Il Piede UP7 è quasi una scultura che coniuga modernità e passato, un frammento archeologico nella modernità, espressione di incontro tra arte e design.

UP7 Piede di Gaetano Pesce 1969

venerdì 18 gennaio 2013

blogNotes: Bruno Munari

"Il più grande ostacolo alla comprensione di un'opera d'arte è quello di voler capire" ...
Bruno Munari

Bruno Munari Le Macchine inutili

giovedì 17 gennaio 2013

blogNotes: Bruno Munari

" Qual'è il punto di contatto tra arte e design?
e Munari ridendo rispose: E se non ci fosse?!"...
Bruno Munari 


giovedì 3 gennaio 2013

'Nevica sempre quando ti scrivo' E.Sottsass

'It alwais snows when you write' : è questa frase di Ettore Sottsass jr. a fare da introduzione alla mostra retrospettiva del maestro designer giapponese Shiro Kuramata, tenutasi nel 2003 a Milano in concomitanza con il Salone del Mobile. In bilico tra arte e design, tra l'influenza progettuale orientale ed occidentale.
Le opere di Kuramata sono impregnate della antica storia di arti e mestieri dell'antico Giappone che nel 20° secolo divenne ispiratore modernista per la semplicità, l' essenzialità e la purezza formale propria della cultura giapponese: verso il funzionalismo di "forms follows functions".
Il suo un approccio al progetto quasi come ricerca spirituale, sfidando la gravità, sperimentando materiali trasparenti quali il vetro, l'acrilico, le reti di acciaio, e la luce che incorporano. Un dialogo tra leggerezza e gravità, materiale ed immateriale, poesia raffinata per un ambiente tranquillo e contemplativo. Un grande maestro (Tokio 1934 - 1991)


Laputa 1991- ( l.4200xh1440xp688 mm)

domenica 11 novembre 2012

blogNotes: Bruno Munari

..." non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare, cose brutte da usare."...

Bruno Munari