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martedì 23 dicembre 2014
BUONE FESTE
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sabato 20 dicembre 2014
blogNotes: Poul Henningsen
" future comes by itself,
progress does not ...."
Poul Henningsen
Danimarca
(9 September 1894 – 31 January 1967)
progress does not ...."
Poul Henningsen
Danimarca
(9 September 1894 – 31 January 1967)
martedì 22 luglio 2014
TED:Technology, Entertainment and Design
Designer Philippe Starck handpicked this list of talks about science and design — ideas that spur imagination and inspire creativity.
.
TED: TED è una piattaforma di idee che vale la pena diffondere. Iniziato nel 1984 come una conferenza in cui tecnologia, intrattenimento e design convergevano, TED oggi condivide le idee da un ampio spettro - dalla scienza alla business per questioni globali - in più di 100 lingue. Nel frattempo, gli eventi TEDx indipendenti aiutano condividere idee nella comunità di tutto il mondo.
Della 'guest star' Philippe Starck una play list di TED che parla di scienza, come fonte di ispirazione creativa.
11 talks veramente emozionanti da seguire.
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TED: TED è una piattaforma di idee che vale la pena diffondere. Iniziato nel 1984 come una conferenza in cui tecnologia, intrattenimento e design convergevano, TED oggi condivide le idee da un ampio spettro - dalla scienza alla business per questioni globali - in più di 100 lingue. Nel frattempo, gli eventi TEDx indipendenti aiutano condividere idee nella comunità di tutto il mondo.
Della 'guest star' Philippe Starck una play list di TED che parla di scienza, come fonte di ispirazione creativa.
11 talks veramente emozionanti da seguire.
mercoledì 28 maggio 2014
" One life is too short " Massimo Vignelli
Questi poster sono un omaggio a Vignelli di Anthony Neil Dart, attraverso cinque celebri frasi del maestro e l’uso dell’Helvetica, font di cui Vignelli, insieme a Gary Hustwit, ha curato un prezioso documentario, carattere identificativo della sua opera.
Massimo Vignelli is dead
Martedì 27 maggio all'età di 83 anni, l'architetto milanese Massimo Vignelli è morto a New York, città nella quale si era trasferito verso la metà degli anni sessanta.
La sua produzione lo ha visto impegnato in progetti di graphic design, interior, disegno di prodotto, fino a spingersi nel design della moda e dei gioielli.
Il suo motto era "design is one", e le sue opere erano così: potenti e leggere, chiare ed incisive.
Nel 1964 aveva fondato la Unimark international con Bob Noorda (compasso d'oro con Franco Albini nel 1964 per il progetto grafico della metropolitana milanese), James Fogelman, Wally Gutches e Larry Klein, lasciata poi nel 1971 per costituire, con la moglie Lella (all'anagrafe Elena Valle, sorella dell'architetto udinese Gino Valle, loro padre l'architetto Provino Valle), la Vignelli associates, oggi Vignelli design con sede a New York.
Il suo motto era "design is one", e le sue opere erano così: potenti e leggere, chiare ed incisive.
Tra i suoi lavori più importanti la realizzazione della segnaletica della Metropolitana di New York: «Questa è davvero la mappa più chiara che abbia mai visto per una metropolitana. A ogni linea corrisponde un colore e a ogni fermata un punto. Non c’è niente di più chiaro» Massimo Vignelli descriveva così la celebre e controversa mappa del metrò di New York, realizzata, insieme a Bob Noorda, con i caratteristici “spaghetti” colorati e rimasta in uso per sette anni dal 1972 al 1979.ed entrata nella collezione permanente del MoMa.
Nel 1988 cura l'immagine del Tg2 della Rai, un'altra rivoluzione: e nasce il primo telegiornale senza mezzi busti.
Una figura importante che vale un approfondimento.
martedì 31 dicembre 2013
Champagne Cooler Karim Rashid
Continuiamo la panoramica su design e bollicine.
L'autore di questa creazione è Karim Rashid, uno dei più prolifici designer della sua generazione. Oltre 3000 oggetti di design in produzione, più di 300 premi e lavori in più di 40 paesi, attestano la leggenda di questo designer.
Gli arwards vinti per il design includono beni di lusso per Christofle, Veuve Clicquot, e Alessi, prodotti democratici per Umbra, Bobble e 3M; arredi per Bonaldo, illuminazione per Artemide e Fabbian, prodotti high tech per Asus e Samsung, per le superfici disegnate per Abet Laminati, per packagin e immagini aziendali.
Nel 2006 ha disegnato Globalight un porta champagne refrigerato per rendere ancora più preziosa la bottiglia dell'iconico Veuve Clicquot.
Fu prodotto in tiratura limitata di soli 500 pezzi per tutto il mondo, prometteva 4 ore di regrigerazione, una luce led d'atmosfera che sarebbe durata lo stesso tempo.
Karim flirta con arte, fashion e musica, come dice nel suo Karimanifesto:
" se la natura umana è vivere nel passato, cambiare il mondo è cambiare la natura umana".
Guardiamo al futuro.
venerdì 14 giugno 2013
HOME disegno Campo&Graffi
La domanda è: di chi è questa sedia?
... e questa è la storia.
Una giovane donna figlia dell'ingegner Carlo Panicali di Montalto, arriva a Torino nel 1954 sposa diciottenne di Silvio Rava, e li nascono due figli maschi. Frequenta la Torino 'bene' ma è affascinata dal mondo dell'arte, conosce Spazzapan e Moreni.
Vendere opere d'arte sarà per lei la via verso la libertà: si separa e lascia Torino nel 1956.
Inizia a lavorare a Roma in un centro di sperimentazione di design chiamato HOME, collaborando con architetti e designers (Albini, Gardella, Sarfatti) a Milano e (Campo e Graffi) a Roma, stringendo con loro rapporti di sincera amicizia.
Dopo questa parentesi di design, la vita della Panicali diviene ed è ancora oggi dedicata all'arte: più di quattro significative gallerie d'arte (Roma , Londra, New York) una mercante anomala, non influenzabile da nomi e prezzi, uno sguardo capace di osservare l'arte con gli occhi di un'artista. Sposerà nel 1972 l'artista Carlo Battaglia recentemente scomparso.
I Progettisti? Franco Campo e Carlo Graffi architetti compagni di università, allievi di Carlo Mollino, con il quale collaborano a vari progetti (anche per l'ENI di Mattei), che fondano nel 1956 la Home a Torino, una fabbrica per la produzione di mobili in scala industriale.
Nei prestigiosi negozi aperti a Roma, Torino e Genova, vendono arredi dal design rigoroso principalmente realizzati in teak e metallo nero.
La produzione ha un notevole successo e viene recensita su molte importanti riviste del settore dell'epoca.
Home, la storia di un incontro fertile di architettura arte design e produzione.
La sedia: in teak verniciato opaco e gambe in metallo nero, prodotta nel 1959, dim. 71x39x47,
Bibliografia: La rivista dell'arredamento n° 71 novembre 1960 pag. 22
... e questa è la storia.
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Claudia Panicali e Alberto Sordi alla mostra di Pollock |
Una giovane donna figlia dell'ingegner Carlo Panicali di Montalto, arriva a Torino nel 1954 sposa diciottenne di Silvio Rava, e li nascono due figli maschi. Frequenta la Torino 'bene' ma è affascinata dal mondo dell'arte, conosce Spazzapan e Moreni.
Vendere opere d'arte sarà per lei la via verso la libertà: si separa e lascia Torino nel 1956.
Inizia a lavorare a Roma in un centro di sperimentazione di design chiamato HOME, collaborando con architetti e designers (Albini, Gardella, Sarfatti) a Milano e (Campo e Graffi) a Roma, stringendo con loro rapporti di sincera amicizia.
Dopo questa parentesi di design, la vita della Panicali diviene ed è ancora oggi dedicata all'arte: più di quattro significative gallerie d'arte (Roma , Londra, New York) una mercante anomala, non influenzabile da nomi e prezzi, uno sguardo capace di osservare l'arte con gli occhi di un'artista. Sposerà nel 1972 l'artista Carlo Battaglia recentemente scomparso.
I Progettisti? Franco Campo e Carlo Graffi architetti compagni di università, allievi di Carlo Mollino, con il quale collaborano a vari progetti (anche per l'ENI di Mattei), che fondano nel 1956 la Home a Torino, una fabbrica per la produzione di mobili in scala industriale.
Nei prestigiosi negozi aperti a Roma, Torino e Genova, vendono arredi dal design rigoroso principalmente realizzati in teak e metallo nero.
La produzione ha un notevole successo e viene recensita su molte importanti riviste del settore dell'epoca.
Home, la storia di un incontro fertile di architettura arte design e produzione.
La sedia: in teak verniciato opaco e gambe in metallo nero, prodotta nel 1959, dim. 71x39x47,
Bibliografia: La rivista dell'arredamento n° 71 novembre 1960 pag. 22
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lunedì 10 giugno 2013
COMPASSO D’ORO A IGNOTI
La redazione di AutreVIEW mi ha festeggiata oggi con l'uscita del primo articolo, scritto per la loro rubrica di arte e design. Ancora grazie a tutto il creativo ed affiatato gruppo...
"Compasso D'Oro a Ignoti"
Su Ottagono
n° 27 del 1972 e Abitare n° 545 del 1975
Bruno Munari, pubblica una ricerca di oggetti ben progettati e ben
venduti anche se non firmati, sono i: Compassi d’Oro a Ignoti.
L’ intelligenza
e lo spirito giocoso del maestro, si fondono in questo ‘premio inventato’, per dare
dignità ad oggetti di cui non si sa nemmeno il nome del designer.
Ho pensato
di iniziare a parlare di design partendo da loro. Archetipi del buon design,
quello progettato per resistere nel tempo, lontano dalla crisi dello styling
che crea o segue le mode durando solo il tempo di una stagione o ancor meno.
Quel design che dovrebbe tendere all’essenzialità togliendo sovrastrutture e
fondendo le funzioni. Quel design che può essere per sempre, innovativo,
semplificato, comprensibile e magari utile, certamente estetico e definito in
ogni dettaglio, possibilmente per una buona ragione.
Le mode, le
tendenze servono ma è il buon design a resistere, tant’è che alcuni di questi
oggetti oggi possono risultare fuori moda, ma per le loro qualità progettuali
resistono tutt’ora sul mercato.
Lo scopo di
questa raccolta , come diceva Munari, era quello di ridare alla gente il senso
dei giusti valori dei prodotti, che magari non consideriamo o diamo per
scontati a causa del loro uso ripetuto e continuativo. Vico Magistretti amava
dire: “guardate le cose banali con occhi insoliti”.
Allora ecco
le descrizioni di alcuni pezzi della collezione tratti dalle due pubblicazioni:
La sedia a
sdraio da spiaggia: costruita il legno e tela, per stare seduti o sdraiati in
varie posizioni, montabile e smontabile senza viti o incastri, la tela è
sfilabile per il lavaggio, spessore da chiusa 4 centimetri ;
La Mezzaluna:
è un coltello curvo con due manici, senza motore, silenzioso e pratico da usare
e pulire, funzionale senza meccanismi;
La borsa
della spesa: oggetto praticissimo e di grandissima diffusione e basso costo. I
manici sono ritagliati con un solo colpo di trancia, sono situati dove il
foglio di plastica è quadruplo, per assicurare grande tenuta allo sforzo senza
rompersi;
Il Leggio
da orchestrale: costruito in metallo completamente snodato, riducibile al
minimo ingombro e perfettamente stabile perché si sa tre piedi poggiano sempre
a terra , quattro possono traballare.
Il lucchetto
per serrande (che doveva piacergli particolarmente) e la clip metallica, la puntina
da disegno …
La lampada
da cantiere: in gomma e metallo, può stare in diverse posizioni ed appendibile
tramite gancio, la gabbia metallica è dotata di una schermatura per proteggere
dall’abbagliamento;
e voi ne
conoscerete e ne potrete aggiungere degli altri.
Come nei giochi visivi di Bruno Munari, cercare
di cogliere il valore ed il significato di forme e colori, è un processo che
significa oggi ancora di più, data l'enorme quantità di sollecitazioni visive a
cui siamo sottoposti, usare la percezione visiva come componente determinante
del pensiero, della logica e del giudizio critico.
Per parlare di design ho voluto iniziare da lui
perché mi ricorda la mia infanzia e i giochi con cui sono cresciuta, perché
sono costantemente stimolata e alla ricerca di leggere le linee e i principi
che compongono gli oggetti e non solo, perché i suoi anni erano quelli
dell’inizio della storia del design italiano ed io l’ho vissuta con la mia
famiglia che di questo si è occupata dalla fine degli anni 50; perché credo che
per guardare avanti bisogna conoscere quello che già è stato fatto; perché
quando mi stavo laureando in architettura Munari venne nella mia città, a Trieste
ed io lo incontrai, parlai con lui ed è un ricordo prezioso che ancora
conservo, perché il mio maestro dell’Università Gaddo Morpurgo nel 1992 lo
invitò a tenere delle lezioni ora patrimonio di tutti . Perché lo spirito che
trasmette è la gioia, la curiosità, la ricchezza che mi piace cercare nel
progetto.
Compasso D’Oro ADI
Il Compassod’Oro ADI è il più antico e importante premio mondiale di design. Fu istituito
nel 1954 su idea di Giò Ponti e organizzato per anni dai grandi magazzini La
Rinascente, per mettere in risalto il valore e la qualità dei prodotti del
design italiano, allora i suoi albori.
Dal 1964
passò all’ADI che cura la sua organizzazione nei principi di imparzialità e
integrità.
Sono quasi
300 i progetti premiati in più di cinquant’anni, con circa 2000 selezionati con
la Menzione d’Onore. Sono raccolti e custoditi nella Collezione Storica del
Premio Compasso D’Oro ADI, affidata alla Fondazione costituita nel 2001.
Gio’ Ponti: architetto nato a Milano nel 1891,
fonda nel 1928 la rivista Domus. Dal ’36 al ’61 insegna al Politecnico di
Milano. Nel 1941 lascia la direzione di Domus e fonda Stile che dirigerà dal
’47. Nel 1948 ritorna a Domus che dirigerà sino alla fine della sua vita,
avvenuta a Milano nel 1979. Eccellenza italiana senza confini:
dall’architettura simbolo di Milano (il grattacielo Pirelli) alle scene e
costumi per La Scala, agli interni navali, alle ceramiche ed i suoi tessuti,
precursore eclettico inventore e comunicatore dell’industrial design.
Bruno Munari: uno dei più grandi artisti e
designer del XX secolo. Milanese (1907-1999) per la complessità delle sue opere
sfugge ad ogni definizione, anche se ritenuto un grande protagonista dell’arte
programmata e cinetica. Designer premiato con ben tre Compassi D’Oro, progetta
oggetti e arredi soprattutto per Danese (ricordiamo Abitacolo e la Lampada
Falkland), allestimenti, e grafica e tanta attività editoriale. Attratto dal
mondo infantile, finirà per mettere a punto un metodo didattico usato a tutte
le latitudini, che sintetizziamo con: dire come fare e non cosa fare, teso a
sviluppare la creatività artistica dei bambini. Un grande, curioso, positivo
comunicatore.
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venerdì 31 maggio 2013
blogNotes: Bruno Munari
" Quando qualcuno dice "questo lo so fare anch'io",
vuol dire che lo sa rifare,
altrimenti lo avrebbe già fatto prima."
Bruno Munari (Milano 1907- 1998)
vuol dire che lo sa rifare,
altrimenti lo avrebbe già fatto prima."
Bruno Munari (Milano 1907- 1998)
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Bruno Munari e Ettore Sottsass |
giovedì 9 maggio 2013
ComON Design Exhibition 2013 in Triennale
Si è svolta ieri sera 8 maggio alle ore 19, presso la Triennale di Milano in viale Alemagna 6, la serata inaugurale del ComON Design Exhibition 2013, con premiazione delle opere sul tema della Tavola, dei giovani designer iscritti al concorso internazionale.
In giuria Livia Peraldo Matton, Direttore di Elle Decor e di Home, e l'architetto Giulio Cappellini, designer, talent scout e art director di Cappellini, che assegneranno il premio ai primi tre progetti classificati. Il concorso ComON Design, alla sua quarta edizione, nasce in collaborazione con Confindustria di Como, al fine di creare un contatto e inserimento nel mondo industriale di moda, design, e arte, di giovani talenti del panorama internazionale.
Baxter, Desalto, Lema, Limonta, Living Divani, Poliform e Riva 1920, sono i brand italiani di prestigio che hanno supportato questa edizione del concorso.
Da segnalare il tavolino "dot dot dot" e il tagliere " parla come mangi" nati dalla collaborazione di Cesare Bizzotto e Gioele Antonello, studenti dell' ECAL di Losanna e del Politecnico di Milano, Facoltà di Design, con la Living Divani, azienda con grande connotazione personale, e sensibilità al progetto. La mostra resterà aperta sino al 26 maggio.
In giuria Livia Peraldo Matton, Direttore di Elle Decor e di Home, e l'architetto Giulio Cappellini, designer, talent scout e art director di Cappellini, che assegneranno il premio ai primi tre progetti classificati. Il concorso ComON Design, alla sua quarta edizione, nasce in collaborazione con Confindustria di Como, al fine di creare un contatto e inserimento nel mondo industriale di moda, design, e arte, di giovani talenti del panorama internazionale.
Baxter, Desalto, Lema, Limonta, Living Divani, Poliform e Riva 1920, sono i brand italiani di prestigio che hanno supportato questa edizione del concorso.
Da segnalare il tavolino "dot dot dot" e il tagliere " parla come mangi" nati dalla collaborazione di Cesare Bizzotto e Gioele Antonello, studenti dell' ECAL di Losanna e del Politecnico di Milano, Facoltà di Design, con la Living Divani, azienda con grande connotazione personale, e sensibilità al progetto. La mostra resterà aperta sino al 26 maggio.
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ComON Triennale Milano 8-26 maggio 2013 |
Dot Dot Dot realizzazione Living Divani |
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venerdì 12 aprile 2013
Tina by Benedetta Tagliabue for Expormim : The New Architecture of Rattan
Il rattan, come il legno, ha permesso la creazione di opere artigianali ed uniche, che possono resistere per lungo tempo. Expormim ha sempre lavorato questo materiale con i suoi artigiani esperti, e questa volta ha fornito le proprie competenze e know-how all' architetto Benedetta Tagliabue, per creare delle sedute in rattan di concezione contemporanea.
La poltrona Tina è il risultato di questa collaborazione, con un design che ricorda innovazione e tradizione, e rappresenta l'intenzione della progettista di usare un materiale naturale tradizionale, per creare un design elegante e sinuoso, con l'aiuto di artigiani di altissimo livello.
L'architetto Benedetta Tagliabue, milanese di nascita e compagna di formazione veneziana, conclusi gli studi allo IUAV, nel '91 va a lavorare presso lo studio di Enric Miralles (1955-2000) a Barcellona, diventandone poi socia e compagna di vita, è una figura di rilievo nel mondo dell'architettura internazionale contemporanea.
L' amore per le fibre naturali è stato sviluppato in molteplici sue realizzazioni, una tra tutte il Padiglione Spagnolo all' Shanghai World Expo 2010 che le è valso un premio.
La poltrona Tina è la prima di una serie di sedute, ed è presentata in anteprima a Milano in occasione di questo Salone 2013.
La poltrona Tina è il risultato di questa collaborazione, con un design che ricorda innovazione e tradizione, e rappresenta l'intenzione della progettista di usare un materiale naturale tradizionale, per creare un design elegante e sinuoso, con l'aiuto di artigiani di altissimo livello.
L'architetto Benedetta Tagliabue, milanese di nascita e compagna di formazione veneziana, conclusi gli studi allo IUAV, nel '91 va a lavorare presso lo studio di Enric Miralles (1955-2000) a Barcellona, diventandone poi socia e compagna di vita, è una figura di rilievo nel mondo dell'architettura internazionale contemporanea.
L' amore per le fibre naturali è stato sviluppato in molteplici sue realizzazioni, una tra tutte il Padiglione Spagnolo all' Shanghai World Expo 2010 che le è valso un premio.
La poltrona Tina è la prima di una serie di sedute, ed è presentata in anteprima a Milano in occasione di questo Salone 2013.
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venerdì 29 marzo 2013
la via crucis del design 15
Si stanno per accendere i riflettori sul 52° Salone Internazionale del Mobile e Milano diventerà ancora una volta capitale del design. A breve potremmo godere del lavoro di aziende progettisti e addetti ai lavori, impegnati a proporci nuovi prodotti per un nuovo modo di abitare, e per farlo nel miglior modo possibile.
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:
... vicino all'hotel Luna in Via Ventura 5, ci sia un posto magico dove incontrare, all'imbrunire, un poeta: il poeta della luce, Enzo Catellani.
Ed è come se il tempo si fermasse.
Allora looking forward to meeting you in Milano rapiti da qualche 'favola' al Salone del Mobile 2013 dal 9 al 14 aprile a Milano.
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:
... vicino all'hotel Luna in Via Ventura 5, ci sia un posto magico dove incontrare, all'imbrunire, un poeta: il poeta della luce, Enzo Catellani.
Ed è come se il tempo si fermasse.
Allora looking forward to meeting you in Milano rapiti da qualche 'favola' al Salone del Mobile 2013 dal 9 al 14 aprile a Milano.
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Hotel Luna |
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Collezione Atman Catellani&Smith |
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mercoledì 27 marzo 2013
la via crucis del design 14
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere di:
... di avere la testa tra le nuvole (Cloud dei fratelli Bouroullec per Cappellini)
la via crucis del design 13
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) può succedere di:
... darsi una sistemata davanti allo specchio e poi via... (Pantos Chef di Driade)
martedì 26 marzo 2013
la via crucis del design 12
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:
... l'occhio cada sempre sulle cose più belle!
Norbert Wangen ora Boffi
Norbert Wangen a Milano Fuorisalone |
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Norbert Wangen K3 a Milano Fuorisalone |
... l'occhio cada sempre sulle cose più belle!
Norbert Wangen ora Boffi
domenica 24 marzo 2013
la via crucis del design 10
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere di:
... di giocare!
(f.lli Campana per Edra)
Gabriella Dorligo e Maurizio Martinelli da Edra |
... di giocare!
(f.lli Campana per Edra)
sabato 23 marzo 2013
Salone del Mobile 2013: la via crucis del design 8
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere di:
Gandia Blasco a Milano Zona Tortona |
avere un miraggio, e pensare di essere altrove...
(Tortona Gandia Blasco)
Salone del Mobile 2013: la via crucis del design 7
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere di:
... andare di fretta.
(Cappellini - Philips)
Cappellini- Philips |
... andare di fretta.
(Cappellini - Philips)
venerdì 22 marzo 2013
Salone del Mobile 2013: la via crucis del design 6
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:
... la cosa più bella che hai visto non sia un mobile, un oggetto, una lampada, ma un allestimento, come quello dell'aprile 2006 al Museo della Permanente di MIlano, 'Future Concept Lab' di Tokujin Koshihoka per Lexus, una caccia al tesoro poetica ed emozionale.
ed hai voglia di perderti...
... la cosa più bella che hai visto non sia un mobile, un oggetto, una lampada, ma un allestimento, come quello dell'aprile 2006 al Museo della Permanente di MIlano, 'Future Concept Lab' di Tokujin Koshihoka per Lexus, una caccia al tesoro poetica ed emozionale.
Lexus al Museo della Permanente Milano |
ed hai voglia di perderti...
Salone del Mobile 2013: la via crucis del design 5
Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:
sia una bella giornata
... indisturbata! (alla Fabbrica del Vapore Cappellini)
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Felt Chair Marc Newson prod. Cappellini |
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Felt Chair di Marc Newson per Cappellini e io alla Fabbrica del Vapore Milano |
e tu possa prendere il sole su una Felt Chair di Marc Newson
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Orgone di Marc Newson Cappellini alla Fabbrica del Vapore Milano |
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