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lunedì 30 dicembre 2013

Champagne Sabre di Karim Rashid

Sabrage è la tecnica per aprire le bottiglie di champagne con una sciabola, usata nelle occasioni cerimoniali. La sciabola, viene fatta scorrere lungo tutto il corpo della bottiglia, fino ad arrivare al collo che così viene staccato del tutto, lasciando la bottiglia aperta pronta per la mescita. La forza del retro della lama, che colpisce il labbro di vetro così da separare il collare dal collo della bottiglia. Il tappo e il collare rimangono assieme dopo la separazione dal collo. 
Questa tecnica divenne popolare in Francia, quando l'esercito di Napoleone visitava i molti domini aristocratici.
Peso ben bilanciato per un uso perfetto non deve essere tagliente e non può tagliare.
Sabre che non supera tutti i limiti previsti per la legge sulle armi, è il regalo perfetto... o perfettamente inutile!
E' stata disegnata da Karim Rashid per la Danese Menu, realizzata in acciaio satinato. lunga 45 centimetri.
Da provare.





sabato 28 dicembre 2013

Christmas Card d’autore firmate Eames


Charles Eames e Ray Kaiser, marito e moglie di Santa Monica, California, sono conosciuti come alcuni tra i più importanti designer americani, creatori di pezzi che sono entrati nella storia, come la celebre Eames Lounge Chair.

Il recente documentario “Eames: architetti, pittori, designer.” DVD con librodi Jason Cohn, Bill Jersey, raccontato con la voce dell'attore James Franco, descrive la vita umana e professionale di una coppia prolifica e incisiva, abituata alle luci della ribalta. Al lavoro dal 1941, all'avanguardia sin dalla metà del secolo scorso, capaci di immaginare l'importanza di registrare in video il processo creativo che portò alla genesi di tanti loro progetti visionari nel campo del disegno industriale, gli Eames infatti hanno vissuto un periodo di grande esposizione mediatica che ha permesso loro di diventare pionieri di quelle che oggi vengono definite le star del mondo del design e dell'architettura. Il loro nome è ancora più comunemente associato alle sedie vendute da Herman Miller, ma la tesi del film sostiene che la caratteristica principale del loro lavoro fosse il mix di pratica ed estetica che ha lasciato tracce in quasi ogni aspetto della vita contemporanea, fino a influenzare il pensiero moderno.
 
Una sedia con l’aspetto di una patatina. Un’altra che assomigliava a un vecchio guanto di un difensore di baseball. Uno schermo pieghevole che ondeggiava… 

Con uno straordinario senso dell’avventura, Charles e Ray Eames hanno rivolto la loro curiosità e il loro entusiasmo senza limiti alle creazioni che li hanno imposti come uno straordinario team di design composto da marito e moglie. La loro sinergia esclusiva ha portato alla realizzazione di arredi dall’aspetto completamente innovativo. Snelli e moderni. Divertenti e funzionali. Eleganti, sofisticati e meravigliosamente semplici. Questo era ed è ciò che contraddistingue il "look Eames". 
Quel look e il loro rapporto con Herman Miller è iniziato con sedie in compensato modellato verso la fine degli anni '40 e comprende la sedia lounge Eames conosciuta a livello mondiale, ora inclusa nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. 
Charles e Ray hanno raggiunto il loro monumentale successo, approcciando ogni progetto nello stesso modo: Ci interessa e ci intriga? Possiamo migliorarlo? Sarà davvero divertente occuparsene? 
Amavano il loro lavoro, che era una combinazione di arte e scienza, design e architettura, processo e prodotto, stile e funzione. "I dettagli non sono dettagli", diceva Charles. "Creano il prodotto".
Risolutore di problemi che incoraggiava la sperimentazione tra il suo staff, Charles una volta disse che il suo sogno era "vedere le persone lavorare su progetti inutili, poiché è da questi che germogliano nuove idee". 
Le loro idee si sono evolute nel corso del tempo, non nello spazio di una notte. Come Charles notò in merito allo sviluppo delle sedie in compensato modellato: "Sì, è stato un guizzo di genio", ha detto, "un guizzo durato 30 anni". 
Con loro due, una cosa sembrava sempre condurre a un’altra. Il loro lavoro rivoluzionario con il compensato modellato ha portato all’innovativo lavoro delle sedute in fibra di vetro modellata. Un concorso di una rivista portò alla loro casa estremamente innovativa "Case Study". L’amore per la fotografia li condusse alla filmografia, compresa una straordinaria presentazione su sette schermi all’esposizione mondiale di Mosca nel 1959, in una cupola progettata dal loro amico e collega Buckminster Fuller. 

Interpretazione personale: ecco come auguravano Buon Natale nel 1944, nel 1946, nel 1946 accanto all’albero fatto da gambe di sedie, e nel 1950 con Charles nello studio specchiato in una pallina natalizia.

Auguri a tutti.








 

lunedì 10 giugno 2013

COMPASSO D’ORO A IGNOTI

La redazione di AutreVIEW mi ha festeggiata oggi con l'uscita del primo articolo, scritto per la loro rubrica di arte e design. Ancora grazie a tutto il creativo ed affiatato gruppo...

"Compasso D'Oro a Ignoti"



Su Ottagono n° 27 del 1972 e Abitare n° 545 del 1975  Bruno Munari, pubblica una ricerca di oggetti ben progettati e ben venduti anche se non firmati, sono i: Compassi d’Oro a Ignoti.
L’ intelligenza e lo spirito giocoso del maestro, si fondono in questo ‘premio inventato’, per dare dignità ad oggetti di cui non si sa nemmeno il nome del designer.
Ho pensato di iniziare a parlare di design partendo da loro. Archetipi del buon design, quello progettato per resistere nel tempo, lontano dalla crisi dello styling che crea o segue le mode durando solo il tempo di una stagione o ancor meno. Quel design che dovrebbe tendere all’essenzialità togliendo sovrastrutture e fondendo le funzioni. Quel design che può essere per sempre, innovativo, semplificato, comprensibile e magari utile, certamente estetico e definito in ogni dettaglio, possibilmente per una buona ragione.
Le mode, le tendenze servono ma è il buon design a resistere, tant’è che alcuni di questi oggetti oggi possono risultare fuori moda, ma per le loro qualità progettuali resistono tutt’ora sul mercato.
Lo scopo di questa raccolta , come diceva Munari, era quello di ridare alla gente il senso dei giusti valori dei prodotti, che magari non consideriamo o diamo per scontati a causa del loro uso ripetuto e continuativo. Vico Magistretti amava dire: “guardate le cose banali con occhi insoliti”.


Allora ecco le descrizioni di alcuni pezzi della collezione tratti dalle due pubblicazioni:
La sedia a sdraio da spiaggia: costruita il legno e tela, per stare seduti o sdraiati in varie posizioni, montabile e smontabile senza viti o incastri, la tela è sfilabile per il lavaggio, spessore da chiusa 4 centimetri;
La Mezzaluna: è un coltello curvo con due manici, senza motore, silenzioso e pratico da usare e pulire, funzionale senza meccanismi;
La borsa della spesa: oggetto praticissimo e di grandissima diffusione e basso costo. I manici sono ritagliati con un solo colpo di trancia, sono situati dove il foglio di plastica è quadruplo, per assicurare grande tenuta allo sforzo senza rompersi;
Il Leggio da orchestrale: costruito in metallo completamente snodato, riducibile al minimo ingombro e perfettamente stabile perché si sa tre piedi poggiano sempre a terra , quattro possono traballare.
Il lucchetto per serrande (che doveva piacergli particolarmente) e la clip metallica, la puntina da disegno …
La lampada da cantiere: in gomma e metallo, può stare in diverse posizioni ed appendibile tramite gancio, la gabbia metallica è dotata di una schermatura per proteggere dall’abbagliamento;
e voi ne conoscerete e ne potrete aggiungere degli altri.
Come nei giochi visivi di Bruno Munari, cercare di cogliere il valore ed il significato di forme e colori, è un processo che significa oggi ancora di più, data l'enorme quantità di sollecitazioni visive a cui siamo sottoposti, usare la percezione visiva come componente determinante del pensiero, della logica e del giudizio critico.
Per parlare di design ho voluto iniziare da lui perché mi ricorda la mia infanzia e i giochi con cui sono cresciuta, perché sono costantemente stimolata e alla ricerca di leggere le linee e i principi che compongono gli oggetti e non solo, perché i suoi anni erano quelli dell’inizio della storia del design italiano ed io l’ho vissuta con la mia famiglia che di questo si è occupata dalla fine degli anni 50; perché credo che per guardare avanti bisogna conoscere quello che già è stato fatto; perché quando mi stavo laureando in architettura Munari venne nella mia città, a Trieste ed io lo incontrai, parlai con lui ed è un ricordo prezioso che ancora conservo, perché il mio maestro dell’Università Gaddo Morpurgo nel 1992 lo invitò a tenere delle lezioni ora patrimonio di tutti . Perché lo spirito che trasmette è la gioia, la curiosità, la ricchezza che mi piace cercare nel progetto.





Compasso D’Oro ADI
Il Compassod’Oro ADI è il più antico e importante premio mondiale di design. Fu istituito nel 1954 su idea di Giò Ponti e organizzato per anni dai grandi magazzini La Rinascente, per mettere in risalto il valore e la qualità dei prodotti del design italiano, allora i suoi albori.
Dal 1964 passò all’ADI che cura la sua organizzazione nei principi di imparzialità e integrità.
Sono quasi 300 i progetti premiati in più di cinquant’anni, con circa 2000 selezionati con la Menzione d’Onore. Sono raccolti e custoditi nella Collezione Storica del Premio Compasso D’Oro ADI, affidata alla Fondazione costituita nel 2001.
Gio’ Ponti: architetto nato a Milano nel 1891, fonda nel 1928 la rivista Domus. Dal ’36 al ’61 insegna al Politecnico di Milano. Nel 1941 lascia la direzione di Domus e fonda Stile che dirigerà dal ’47. Nel 1948 ritorna a Domus che dirigerà sino alla fine della sua vita, avvenuta a Milano nel 1979. Eccellenza italiana senza confini: dall’architettura simbolo di Milano (il grattacielo Pirelli) alle scene e costumi per La Scala, agli interni navali, alle ceramiche ed i suoi tessuti, precursore eclettico inventore e comunicatore dell’industrial design.
Bruno Munari: uno dei più grandi artisti e designer del XX secolo. Milanese (1907-1999) per la complessità delle sue opere sfugge ad ogni definizione, anche se ritenuto un grande protagonista dell’arte programmata e cinetica. Designer premiato con ben tre Compassi D’Oro, progetta oggetti e arredi soprattutto per Danese (ricordiamo Abitacolo e la Lampada Falkland), allestimenti, e grafica e tanta attività editoriale. Attratto dal mondo infantile, finirà per mettere a punto un metodo didattico usato a tutte le latitudini, che sintetizziamo con: dire come fare e non cosa fare, teso a sviluppare la creatività artistica dei bambini. Un grande, curioso, positivo comunicatore.

venerdì 31 maggio 2013

blogNotes: Bruno Munari

" Quando qualcuno dice "questo lo so fare anch'io", 
vuol dire che lo sa rifare, 
altrimenti lo avrebbe già fatto prima."

Bruno Munari (Milano 1907- 1998)

Bruno Munari e Ettore Sottsass






venerdì 22 marzo 2013

Salone del Mobile 2013: la via crucis del design 5

Alla Via Crucis del design ( ovvero al salone del Mobile di Milano) ti può succedere che:


Felt Chair Marc Newson prod. Cappellini
 sia una bella giornata 
Felt Chair di Marc Newson per Cappellini
e io alla Fabbrica del Vapore Milano 
e tu possa prendere il sole su una Felt Chair di Marc Newson

Orgone di Marc Newson Cappellini
alla Fabbrica del Vapore Milano
... indisturbata! (alla Fabbrica del Vapore Cappellini)

sabato 16 marzo 2013

Travel vase - vaso da viaggio

Volevamo progettare e gestire la realizzazione di un oggetto in autonomia: nella memoria le forme sinuose del vaso Savoy di Aalto, e l'idea munariana di portare con sè anche in viaggio un oggetto artistico (contro il grigiore delle camere d'albergo!).
Nasce allora il 'Vaso da viaggio' di Gabriella Dorligo e Maurizio Martinelli, vaso smontabile realizzato con base in alluminio, aste in acciaio armonico e sacca portafiori in Sicobloc, materiale plastico a decorazione tridimensionale. 
Debutta nella collettiva di Designer Emergenti alla Galleria Ammiraglio Acton di Milano e con la pubblicazione su Abitare n. 365 a cura di Marco Romanelli.Viene scelto da Mel Byars per la pubblicazione 50 Products Innovation in design and materials che lo descrive così: 
..." il design di questo non ortodosso oggetto, è basato sulla premessa che un vaso può essere leggero ma robusto pur essendo smontabile per la sua archiviazione, quando non in uso. Come un gioco di metafora la stessa sacca del vaso suggerisce la forma di un fiore.
Nonostante i progettisti suggeriscano che questo vaso può accompagnarci in un viaggio,
la funzione potrebbe essere una possibilità che la gente potrebbe non sentire."


                                                                 

                               

venerdì 8 marzo 2013

Libertà alle donne! UP di Gaetano Pesce

UP: serie di sedute progettate da Gaetano Pesce, nel 1969 ,realizzate in schiuma di poliuretano espanso autogonfiabili, in una serie di immagini dell'epoca della C&B produttrice, che ne mostra il processo di autogonfiatura in circa 60 minuti. 
E la campagna pubblicitaria anni '70. Donne, donne, donne!


UP5 di Gaetano Pesce processo di autogonfiatura



Campagna UP Gaetano Pesce C&B 1970



giovedì 28 febbraio 2013

Il design è donna!

Immagine della campagna pubblicitaria per la poltrona Blow del 1970 prodotta da Zanotta, design di De Pas D'Urbino Lomazzi e Scolari. Il design è donna!
vedi post Sit and more: design democratico poltrona Blow


Pubblicità poltrona Blow Zanotta 1970

giovedì 21 febbraio 2013

BlogNotes: Dieter Rams "Less but Better"

Ten Principles for Good Design (1980)
  1. Good Design is innovative
  2. Good Design makes a product useful
  3. Good Design is aesthetic
  4. Good Design makes a product understandable
  5. Good Design is unobtrusive
  6. Good Design is honest
  7. Good Design is long-lasting
  8. Good Design is thorough, down to the last detail
  9. Good Design is environmentally- friendly
10. Good Design is as little design as possible

Dieter Rams ( Wiesbaden 20 maggio 1932)

Dieter Rams



lunedì 18 febbraio 2013

Progetti Compiuti Kuramata e Cappellini

Nel 1986 a Milano zona Montenapoleone, in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile, l'architetto Giulio Cappellini, entrato da alcuni anni nella azienda familiare, connotandone unicità ed internazionalità, figura emblematica, produttore illuminato, riferimento per i più grandi designer mondiali emergenti, regala al suo pubblico un prezioso tassello della storia del design contemporaneo, con un 'fuorisalone' davvero significante.
Con 'Progetti Compiuti' introduce nella produzione pezzi artistici d'avanguardia, di altissima qualità progettuale ed artigianale, la più grande collezione del maestro giapponese Shiro Kuramata scomparso nel 1991.
Guidati da un raggio di luce attraverso le stanze del Museo, in una penombra quasi mistica, per l'incontro con dei progetti quasi metafisici, al di fuori delle mode del momento, capostipiti (come li definisce Patrizia Scarzella) di una serie di oggetti di maestri contemporanei.
Ecco alcune foto di Takayuki Ogava , tratte dal catalogo della mostra.

Side 1(1970) Shiro Kuramata per Cappellini

Solaris(1977) Shiro Kuramata per Cappellini




mercoledì 23 gennaio 2013

Tendenze per la casa da Parigi

invito Maison&Object Antoniolupi

Come ci suggeriva questo  invito a Maison&Object 2013 creato dall'azienda italiana Antoniolupi, sì è concluso ieri il secondo prestigioso appuntamento dell'anno, dove scoprire le nuove tendenze per la casa. 
E a proposito di baguette, ecco la deliziosa sacca porta-pane in plastica, intrecciata ai ferri con  gancio integrato per essere appesa a parete. 
E' Trina Hanging di Pianoprimo, azienda milanese, nuovo riferimento per stile e buon design di oggetti, nato dai fondatori storici di Dovetusai e Caracalla. Fabio Cocchi, Alessandra Mauri, Luigi Rotta, per una collezione di oggetti e complementi d'arredo da loro disegnata, che affianca proposte di design internazionale, con la maestria di sempre. 

trina hanging Pianoprimo



sabato 19 gennaio 2013

MINIMUM di Elizabeth Leriche

Elizabeth Leriche per l'allestimento Minimum curato per la scorsa edizione di Maison et Objet 2012, parla di questa società in completa mutazione, nella quale dobbiamo imparare a consumare in maniera differente. Dobbiamo partire da nuove basi ,dice, più umane, più spirituali, tendenti all'essenziale e soprattutto meno uniformi. 
Nella sua selezione mozzafiato incontro ispirante con la stilista londinese Maya Selway e la sua collezione Kishu, caratterizzata da linee delicate, in forme non completate, dalla creazione di delicate illusioni ottiche.
Lo spettatore comporrà mentalmente il resto della forma, percorrendo la singola linea incompiuta, quasi fosse una carezza! Un gesto d'amore.


coll. Kisthu di Maya Selway a Minimum


venerdì 18 gennaio 2013

arte applicata: Gaetano Pesce per Le Coquelicot

Anni '60 l'arte deve essere per tutti.
Bruno Munari diceva: 'non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare'.
Le Coquelicot  diretta dagli inizi da Beppe Vida, editò quadri e lampade di carta su progetto di Gaetano Pesce e Xavier David: una eredità per i grandi numeri. Grandi tirature ed edizioni di opere che costavano complete di imballo 1.000 lire italiane.
Gaetano Pesce non ha bisogno di presentazioni, e Xavier francese fu 'figlio' di Julio Le Parc maestro di arte programmata e cinetica di origini argentine. 
Quando arte e design camminavano assieme...


Quadro di carta Gaetano Pesce per le Coquelicot

Quadro di carta di Xavier David per Le Coquelicot

sculture luminose tridimensionali da montare
Gaetano Pesce per Le Coquelicot


Confezione per lampada in carta di Gaetano Pesce
coll. privata Gabriella Dorligo

per info contac us




mercoledì 16 gennaio 2013

sit and more: Shiro Kuramata

Shiro Kuramata: materialità ed immaterialità in questa opera si legano ad un filo metallico che avvolge una sedia ridisegnandone il profilo, e diventando un oggetto nuovo, altro. 
Così il vecchio che ne era avvolto, viene liberato dalla nuova struttura per mezzo del fuoco: memoria, presenza e assenza, trasparenza e leggerezza sono la potente poetica di questa sedia nata dal progetto del grande maestro giapponese.

Shiro Kuramata

martedì 25 dicembre 2012

Calendari di Enzo Mari: parte 2 BEST VINTAGE

... ma ora riprendiamo da quello che a mio avviso è il migliore calendario progettato da Enzo Mari, e che non mi risulta più essere in produzione.
Siamo negli anni '60, il pezzo era prodotto da Danese Milano come sempre, un calendario perpetuo da parete, realizzato con la tecnica dell' impiallacciatura su metallo (direi alluminio),
l'essenza venata con ricchi contrasti di tendenza in quel periodo. La foratura romboidale realizzata con passo ritmato, consente l'alloggiamento di un apposito riquadratore in metallo riposizianabile. L'oggetto porta una leggera e vitale curvatura.
Sì, decisamente il mio preferito, che amo ancora usare. 


Calendario E.Mari- Danese Mi coll.Dorligo




venerdì 14 dicembre 2012

Buon compleanno! Ray Eames

In onore di Berenice Alexandra "Ray" (nata Kaiser) Eames, il 15 dicembre, a 100 anni dalla nascita, Vitra celebra l'anniversario con la proiezione della pellicola " Eames: l'architetto e il pittore", e lo farà il 15 e il 16 dicembre nella VitraHaus, semplice e sorprendente opera commissionata agli svizzeri Herzog & de Meuron, inaugurata da poco.
Si tratta di un film documentario, sulla coppia di progettisti-designers più famosa del XX secolo: Ray e Charles Eames, e sul loro studio. Un percorso tra design delle loro pionieristiche sedie, tra architettura, fotografia, e cinema, con immagini dell'epoca intervallate dal racconto di  Jeames Franco; lunghe interviste con ex designer dello studio, la figlia e il nipote Demetrios servono ad inquadrare la narrazione.  Prodotto, scritto e diretto da Jason Cohn , durata 84 minuti. Buona celebrazione!






venerdì 7 dicembre 2012

VOTA le Family Chair !


Le Family Chair di Living Divani, collezione di sedie dallo straordinario effetto ottico amplificato firmate dal designer giapponese Junya Ishigamio genio dell'immaterialità, arrivate in finale nella Coppa dei Campioni delle Sedie di La Repubblica, di cui avevamo già parlato.
Per una settimana, 21 sedie icona del design saranno in sfida, la vincitrice sarà il volto della campagna di Casaidea (il salone romano dell'arredo) e tappezzerà la capitale a gennaio e febbraio 2013.
Puoi votare a questo link: http://temi.repubblica.it/casa-sondaggio/?pollId=3670
Scegliete la vostra preferita!

Vota le Family Chair